In altri tempi avremmo chiosato col motto di mussoliniana memoria “Molti nemici, molto onore”.
Ma usare questo tipo di goliardia adesso, sarebbe come gettare benzina sul fuoco a Caivano e dintorni. Non possiamo però il non associare Don Maurizio Patriciello alla figura di Don Camillo il famoso personaggio dei racconti di Giovannino Guareschi.
Un “Don Camillo” al quale non fa da contraltare, in maniera limpida e palese alcun “Peppone”. Ma Caivano, si sa, non è Brescello.
Don Maurizio Patriciello, come se non bastasse la “poca simpatia riscossa” negli ambiti malavitosi, tanto per usare un eufemismo, col suo ennesimo appello alle istituzioni, stavolta al Presidente del Consiglio, si è attirato gli strali e le invettive anche della sinistra locale.
Lui, il “Don”, tende a minimizzare se non addirittura a smentire talune indiscrezioni, ma la notizia diffusa a livello nazionale da “Il Giornale” sembra essere stata confermata anche in ambiti locali.
Lo scontro partitico (usare il termine politico avrebbe nobilitato troppo la discussione), non si astiene, purtroppo, dal coinvolgere personaggi mossi solo dal buonsenso e, in questo caso, da un genuino atto di fede. Non ci meraviglieremmo più di tanto se qualche esponente o addirittura ex amministratore locale accusasse di “neofascismo” il parroco del Parco Verde di Caivano che da anni combatte senza timore alcuno contro i fenomeni criminali di quel quartiere.
Un eloquente filmato ripreso durante la recente visita del Premier, ne è prova inconfutabile.
Un video dove due corpulenti giovanottoni urlavano a squarciagola “Fascista di merda”. Reato che dovrebbe, per altro, essere perseguibile d’ufficio, ma che anche i rappresentanti campani del partito della Meloni, hanno ignorato.
Ad ogni buon conto, bisogna ricordarlo, il “Don” non è solo in questa battaglia condivisa anche da coraggiosi colleghi come Mimmo Rubio, giornalista di Arzano ed ex esponente dell’allora Alleanza Nazionale e con esemplari servitori dello Stato come il comandante Biagio Chiariello, divenuto punto di riferimento per la stragrande maggioranza di cittadini dell’area nord di Napoli “assetati di legalità”.
Sarà quindi interessante seguire nei prossimi giorni i risvolti e le conseguenze di quella che a sinistra definiscono “passerella elettorale” e che a destra viene percepita come “speranza”.