Più applausi che proteste per Giorgia Meloni al suo arrivo nel quartiere Parco Verde di Caivano. L’impressionante schieramento delle Forze dell’Ordine ha fatto sì che alla fine, si siano contati in tutto, solo tre facinorosi. Due corpulenti ragazzotti e una agitatissima nonnina “biondo platino” che si sono presentati davanti alla Chiesa del quartiere al grido “Fascista di m…. e assassina”. (guarda il video) Per il resto nessuna traccia di manifestazioni e disordini.
Lo spiegamento di forze dell’Ordine ha sicuramente fatto da deterrente. C’erano tutti i vertici dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia, non mancava la polizia metropolitana. Tanti uomini in divisa hanno blindato il quartiere ed operato controlli in città. Sui social la presenza dello Stato in divisa ha destato speranza, molti hanno auspicato una presenza più costante.
Nel Parco Verde il clima era completamente diverso. Come hanno notato anche i colleghi dell’Avvenire e come ampiamente previsto considerata la scarsa affluenza alla manifestazione di solidarietà, il quartiere è rimasto deserto, muto. L’avversione verso le divise si percepiva pregnante.
Arriva il presidente del Consiglio e le tapparelle restano chiuse, pochissima gente sui balconi, nessuno per strada, eppure si tratta di un rione popolato da migliaia di persone. Qualche donna apparsa infastidita dai blocchi, altre facevano trapelare la solita cantilena del reddito tagliato. E’ evidente che nel quartiere c’è tanto da lavorare per estirpare la mala pianta della illegalità.
Un fastidio per la presenza della Meloni, già malcelato dall’ex sindaco di centrosinistra Enzo Falco, mandato a casa per manifesta incapacità politico amministrativa. Il degrado della città, l’abbandono del parco verde e del centro sportivo sono sotto gli occhi del mondo.
A differenza di ogni altro politico, Giorgia Meloni è venuta a prendere impegni. Personalmente.
Giorgia, Giorgia”, è stato il coro che si è alzato dai presenti, mentre la premier entrava in Chiesa prima tappa della sua visita per un incontro privato con Don Maurizio Patriciello e il Prefetto di Napoli Claudio Palomba.
Ad accompagnare la premier c’erano il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il responsabile del ministero dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara e il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Presenti, inoltre, il sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, e il capo della Polizia, Vittorio Pisani.
La Meloni ha annunciato una presenza dello Stato, che dev’essere “seria, autorevole, costante”, che in territori “come questo non sono stati sufficientemente percepiti e forse non sufficientemente presenti”. A proposito del centro sportivo che riaprirà in primavera, la Premier ha spiegato: “Quando il centro sarà riaperto coinvolgeremo le Fiamme oro per gestirlo: vogliamo dare un segnale concreto, fisico, di uno Stato in grado di operare in tempi certi e dare risposte”. Finora, ha detto, “qui si è consumato un fallimento dello Stato. Siamo qui per dare segnali concreti”. Nel suo discorso, il presidente del Consiglio non ha citato solo gli ultimi casi di stupro di gruppo ma anche quello di Fortuna Loffredo, la bambina di 10 anni violentata e gettata da una delle finestre dei palazzi di Parco Verde.
Meloni aveva promesso che la sua non sarebbe stata una passerella e intende dimostrarlo: “La nostra azione, sulla quale intendo coinvolgere tutto il governo, avrà due direttrici. La prima è la fermezza contro illegalità, criminalità e droga. Questo territorio sarà radicalmente bonificato. Vi assicuro che presto vedrete i frutti della nostra azione e i più deboli saranno sempre meno soli. Va rafforzata e sarà rafforzata la presenza delle forze dell’ordine, vedrete presto i frutti di questa visita in termini di controllo de territorio”. A Caivano arriveranno nuovi docenti e sono stati stanziati nuovi fondi in tre anni per l’apertura di un centro polifunzionale da parte del ministero della Cultura. “Il messaggio principale che noi vogliamo dare è che non devono esistere zone franche ed è un messaggio che noi diamo qui ma il Parco Verde di Caivano non è l’unico territorio che versa in queste condizioni: sono molti i territori che versano in queste e il messaggio è rivolto alle tante Caivano d’Italia”, ha detto il capo del Governo.
All’indomani della sua nomina, proprio il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano fu insultato a mezzo facebook dall’assessore Mariella Donesi membro della giunta dell’ex sindaco Enzo Falco. L’assessore lo definì “mazziere di merda”. E questo la dice lunga sul livello della classe dirigente di sinistra locale e sulla capacità di infondere nella popolazione il rispetto per le istituzioni.