Il parroco del Parco Verde Don Maurizio Patriciello rivolge l’ennesimo grido d’aiuto alle istituzioni, e lo fa indirizzandolo stavolta addirittura al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Una richiesta di aiuto che nelle ultime ore sembra assumere sempre più le sembianze di un’esca. Del tutto involontaria s’intende.
Un’esca alla quale la Meloni non poteva non abboccare. Troppo eclatante il caso dello stupro delle due bambine violentate in quello che è stato definito anche dal governatore della Campania Vincenzo De Luca “l’inferno in terra”, il parco verde di Caivano, dove lo stesso De Luca ne auspica non a torto, la militarizzazione.
Un area, quella del parco verde, divenuta in brevissimo tempo la più grande piazza di spaccio d’Italia dopo lo smantellamento delle “vele” della 167 di Secondigliano (Scampia), e che le nuove “economie criminali”, sembrano aver affiancato allo spaccio di droga anche la commercializzazione di materiale pedopornografico.
Il solo profondo degrado sembra infatti non essere sufficiente a giustificare il fenomeno in preoccupante crescita. Fenomeno che soprattutto in “quartieri ghetto” come quello della Vucciria e lo Zen a Palermo dove appena qualche giorno fa, il solito branco di orchi ha stuprato una giovanissima, filmando e diffondendo in rete i video di quella che gli avvocati difensori usano definire “bravata”.
Eppure quell’area era già tristemente nota per fatti simili. Molti ricorderanno la storia della piccola Fortuna Loffredo, una bambina abusata e poi gettata come uno straccio usato da una palazzina delle IACP da un pedofilo. Era il 2014.
Ed ancora prima, fu un bambino, Antonio Fiore, a fare la stessa tragica fine. In quei due casi, nessuna alta carica dello Stato fece sentire la propria vicinanza e di conseguenza, nessuna istituzione locale accusò nessuno di “fare passerella”, cosa che invece ha prontamente fatto l’ex sindaco Enzo Falco (PD) attraverso un post sui social.
“Questa avversione verso “lo Stato” quando “s’intromette troppo” in faccende locali, insospettisce non poco”, tanto da far sospettare addirittura una connessione pregnante fra amministrazioni locali e criminalità organizzata.
Ad alimentare tale sospetto è anche la scarsa partecipazione della cittadinanza alla fiaccolata di solidarietà alle famiglie delle due bambine violentate. Appena duecento su una popolazione di oltre 37.500 abitanti, mentre domani, per fattori probabilmente “culturali”, sembra che saranno presenti in parecchi i contestatori ai quali questo governo ha tolto, in taluni casi a ragione, il reddito di cittadinanza.