Ha perso purtroppo la partita più importante della sua vita, quella contro un male come la leucemia. Dopo una lunga malattia, vissuta a fasi alterne, Sinisa Mihajlovic ha dovuto arrendersi. A dare l’annuncio della sua morte è stata la famiglia, che ha comunicato la morte del serbo all’età di 53 anni.
Mihajlovic può essere riconosciuto a pieno titolo come uno dei personaggi più influenti nel mondo del calcio negli ultimi trent’anni. Dopo aver realizzato una vera impresa vincendo la Coppa dei Campioni con la Stella Rossa nel 1991, l’ex allenatore rossoblù approdò l’anno successivo in Italia, dove ha trascorso tutta la seconda parte della sua vita.
Da giocatore in Italia ha vestito le maglie di Roma, Sampdoria, Lazio e Inter, rendendosi protagonista di grandi gesta sportive, grazie soprattutto ad un sinistro col quale disegnava traiettorie magiche. Fu capace addirittura di segnare una tripletta su calcio di punizione in una partita in biancoceleste.
La sua carriera da allenatore, invece, si è aperta e conclusa sulla panchina del Bologna, guidando nel mezzo Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino e Sporting Lisbona. La sua scomparsa prematura lascia un grande senso di sconforto ed un enorme vuoto, nel cuore di appassionati di calcio e non.