Carlo Renoldi capo del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) il magistrato ipergarantista voluto dal Ministro Cartabia si schiera apertamente, in una sorta di “muro contro muro”, contro la polizia penitenziaria impedendo ad un Segretario Generale la partecipazione ad una delegazione sindacale per poter conferire col Dap. Un gesto arbitrario che travalica ogni legittimità, che diventa linfa vitale per la criminalità in terra di camorra.
Succede a Roma durante un Sit-in organizzato dal CON.SI.PE. la sigla sindacale della Confederazione Sindacati Penitenziari in via Arenula nei pressi del Ministero di Giustizia nella mattinata di ieri martedì 20 settembre.
Gli agenti della polizia penitenziaria, oramai esasperati dalle continue aggressioni da parte dei detenuti, chiedono a gran voce un protocollo d’ingaggio in caso di aggressioni, oltre ad una maggiore attenzione sulle ataviche problematiche che attanagliano il “pianeta carcere”, come il sovraffollamento e il sottorganico che obbliga talvolta a turni massacranti.
Di seguito il comunicato stampa
CON.SI.PE.
Confederazione
Sindacati
Penitenziari
IL CAPO DEL DAP CONVOCA LA DELEGAZIONE DEI MANISTAFANTI E NON LA RICEVE PER LA PRESENZA DI UN POLIZIOTTO SOSPESO DAL SERVIZIO
“Il capo del DAP non riceve la delegazione dei manifestanti.”
A dichiararlo è il Presidente della Confederazione Sindacati Penitenziari (CON.SI.PE.) – Mimmo Nicotra – che rende note le circostanze che hanno, di fatto, delegittimato un Segretario Generale di un sindacato della confederazione.
“Era prevista nella prima mattinata odierna, su invito del Capo del DAP, un incontro con una delegazione sindacale e al momento di dover accedere al DAP è stato inibito l’accesso di un Segretario Generale.”
“Non è possibile, conclude Nicotra, che un’amministrazione così magnanima con i delinquenti detenuti diventi eccessivamente matrigna con i suoi Poliziotti Penitenziari.”
Il Presidente
Cav. Dott. Domenico Nicotra