Timori per la chiusura della campagna elettorale di FDI all’Arena Flegrea di Bagnoli di venerdì 23. Video-Denuncia della Meloni.
Nullafacenti, anarchici, delinquenti comuni e colletti bianchi passano alle vie di fatto. La vittoria della Meloni terrorizza il sistema. Dai palchi ed in Tv arrivano le prime avvisaglie; le minacce sono il preludio al clima di odio e violenza di piazza che si scatenerà da novembre in avanti.
Nessuna Procura, né il Ministero dell’Interno hanno sentito il dovere di intervenire, anzi esprimono il più colpevole dei silenzi.
La Meloni è oggetto da tempo di minacce social ed insulti in Tv. Qualche zelante compagno ha voluto fare il passo successivo lasciando scritte intimidatorie con la sigla di famiglia della sinistra italiana: “Brigate rosse”.
In una nazione che ha visto ammazzare il Presidente del primo partito d’Italia per mano delle brigate rosse, il ritorno in campagna elettorale è inquietante, soprattutto perché la Meloni sarà presidente del primo partito d’Italia per volontà degli elettori.
Alle Br si è unito il ragliare del governatore della Puglia che davanti al segretario del Pd ha annunciato: “Sputeranno sangue”. Convinto anche lui della vittoria del centrodestra ha dato il segnale alla piazza facinorosa ed ha cementato l’unione tra sinistra e movimento cinque stelle: tra sistema di potere e nullafacenti pagati dallo stato pronti alla rivoluzione.
Lo ha annunciato lo stesso Conte: “Se toccano il reddito succede la rivoluzione”. Cioè una sommossa violenta per rovesciare il Governo.
In un servizio televisivo, su rete 4, una signora che percepisce il reddito e vive a Melito di Napoli, comune contiguo a Scampia, ha parlato di rivoluzione nel caso si togliesse il reddito.
La parola ormai gira, si sente nell’aria. I mandanti morali delle sommosse popolari avranno seminato odio, come fanno sin dall’inizio. Stavolta si ha il sentore che passeranno alle vie di fatto.
Le parole di Conte suonano come una chiamata alle armi, ci si aspetta che scendano in piazza i facinorosi, gli anarchici ed la manovalanza della delinquenza locale finanziata col reddito di stato. Conte ha smascherato i piani della sinistra minacciando anche Renzi: “Venga a parlare di abolire il reddito senza la scorta”.
Tutti quelli che vogliono toccare il voto di scambio legalizzato più scandaloso della storia repubblicana sono avvisati, minacciati dai leader dei grillini e della sinistra, ma nel silenzio assordante delle Procure.
A parti inverse se la Meloni o Salvini avessero pronunciato queste parole sarebbe intervenuta l’Onu.
La sinistra invece ha licenza di uccidere, senza sporcarsi direttamente le mani. Il prossimo autunno sarà infuocato. Conte e la sinistra hanno annunciato sommosse violente e la candidatura della Cucchi è un altro segnale. La Cucchi non è una politica, nell’immaginario collettivo rappresenta la battaglia contro le forze dell’Ordine. Se sarà eletta nelle fila della sinistra, sarà pronta ad accusare i nostri agenti di aver soppresso le manifestazioni. Evocheranno il G8 di Genova e lo stato di polizia. Sarà la solita solfa. Sarà un tempo di propaganda e violenza.
Forse hanno già in mente di sacrificare qualche giovane, come il povero Carlo Giuliani, vittima di chi gli mise in testa la rivoluzione? Il giovane morì, sua madre fu eletta al Senato nelle fila della sinistra.
Intanto, Giorgia Meloni, esasperata anche dall’atteggiamento del ministro Lamorgese, dopo il comizio tenutosi a Caserta, denuncia pubblicamente con un video postato sui social il clima pesante che si sta venendo a creare, mentre cresce la preoccupazione per la chiusura della campagna elettorale all’Arena Flegrea di Bagnoli prevista per venerdì 23 settembre, dove secondo fonti attendibili, componenti dei centri sociali e pluripregiudicati locali, anche fomentati dalle parole di Conte (M5S) e Luigi Di Maio (Insieme per il futuro – PD), si starebbero già organizzando per l’occasione.