Ex grillini imposti ai più autorevoli rappresentati locali del Pd
Foto di rito, sorrisi e strette di mano, ma nessun politico del Pd locale, nel collegio di Casoria, è disposto a consumare le suole delle proprie scarpe per i candidati all’uninominale ovvero per Spadafora (alla Camera) e Crippa (al Senato). D’altronde entrambi non sono del Pd, men che meno hanno mai manifestato simpatie di sinistra, e sono entrambi transfughi grillini.
Spadafora dopo venti anni di incarichi e poltrone importanti si ritrovò, solo grazie all’amicizia con Di Maio, candidato all’uninominale, e vinse sul centrodestra e sul centrosinistra con il 50 per cento dei consensi. Spadafora non era nemmeno autenticamente grillino. Veniva da amicizie influenti in sede Vaticana, poi con il centrodestra (sponsorizzato da Mara Carfagna), poi con Francesco Rutelli.
Insomma non si era fatto mancare nulla. La sua carriera era cominciata da assessore del Comune di Cardito con il sindaco Peppe Barra, mastelliano di ferro. Poi Spadafora è sparito dai radar locali, è finito in qualche intercettazione che ne tratteggiava il malcostume, pur non essendo coinvolto penalmente. Ha fatto incetta di poltrone prima di diventare grillino. Per quattro anni è stato raramente nei Comuni del suo collegio, ed è sempre venuto da avversario del Pd.
Il candidato al Senato Crippa è stato capogruppo del Movimento Cinquestelle, poi è scappato con Luigi Di Maio che, in accordo con Enrico Letta, lo ha catapultato nel collegio di Casoria, ma Crippa, se si smarrisse nei pressi di Piazza Riscatto non saprebbe nemmeno come arrivare alla stazione delle Ferrovie.
Questi dunque, i candidati del centrosinistra che vogliono essere eletti di nuovo con i voti del Pd e degli elettori di sinistra, ma soprattutto con l’impegno di gente che sta in trincea, come i sindaci di Frattamaggiore Marco Antonio del Prete e Giuseppe Cirillo primo cittadino di Cardito per ben tre volte eletti con veri e propri plebisciti elettorali.
Eppure nonostante cavalli di razza come i suesposti sindaci, il Pd gli ha preferito tale Spadafora e Crippa. Gente che nei propri comuni farebbe fatica a diventare consigliere comunale. Lo spirito di partito va pure bene, ma la presa per i fondelli appare esagerata.
Men che meno, le decine di amministratori Pd si sentono rappresentati da questi due candidati del tutto estranei al tessuto sociale e politico locale. Anzi in quel di Frattamaggiore, Azione di Calenda e Renzi, ha proposto il consigliere comunale Pasquale Del Prete, fedelissimo del giovane sindaco in carica, che certamente ha maggiori argomentazioni rispetto allo sconosciuto candidato “piddino”.
Dunque, diventa del tutto legittimo lo scoramento dei politici locali del Pd rispetto a candidature calate dall’alto non solo nel collegio uninominale, ma anche nelle liste proporzionali laddove Letta ha posizionato candidati per blindarne l’elezione. E’ certo i politici locali della sinistra non suderanno per farli eleggere giacché, considerata la mole della sconfitta e lo scompaginamento generale del Pd, Letta, nel migliore dei casi, non sarà più segretario del partito, anzi, per lui si aprirà sicuramente un processo che quello di Norimberga al confronto, appare come “una passeggiata di salute”.
Questa è la realtà dei fatti. Insieme al dato che è oggettivamente difficile proporre la coalizione di centrosinistra a cittadini esasperati dalla crisi economica ed alla gente che lavora. Ed è proprio impossibile giustificare Spadafora e Crippa che sono stati i protagonisti delle chiusure, delle restrizioni abnormi ed insensate sul Covid, artefici del “reddito di cittadinanza” che ancora proteggono, mentre tutte le partite iva fanno sempre più fatica a trovare i dipendenti. Inoltre, da non dimenticare che pensionati dopo una vita di lavoro si vedono riconosciuti somme addirittura inferiori dei nullafacenti ad oltranza.
Paradossalmente, la rinascita del cento politico del Pd sembra passare proprio attraverso la sconfitta dei candidati alla Camera ed al Senato laddove sarebbe dimostrato che i consensi sul territorio li hanno i politici locali e non i catapultati.
Anche per gli oltranzisti elettori di sinistra non votare per Crippa e Spadafora sarà quasi obbligatorio. Sarà come non mangiare i peperoni la sera, poiché indigesti. Si tratta di due ex grillini, passati con Di Maio, che, visto lo storico, non avranno remore a riciclarsi in altre coalizioni. Oggettivamente, non è gente di sinistra, sono opportunisti della politica, come il loro leader Di Maio. Ieri con Grillo,
oggi con Letta, domani chissà.