Al “gendarme planetario a “stellestrisce” non conviene la pace in Europa.
“Grazie al coraggio del popolo ucraino, l’equipaggiamento che abbiamo inviato è stato utilizzato con effetti devastanti per proteggere “non solo” la terra e lo spazio aereo ucraini.
Queste le parole del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden a poche ore dall’esplosione della Toyota Land Cruiser Prado, saltata in aria nei pressi del villaggio di Velyki Vyazomi, alla periferia di Mosca. Auto dove viaggiava Darya Dugina, figlia del filosofo e ideologo vicino a Vladimir Putin, Alexandr Dugin.
Dal vile attentato si smarca finanche Zelensky, che ammette: “Questo episodio rischia di scatenare l’inferno in Europa”. Forti e più che motivati infatti, i timori per il 24 agosto prossimo quando in Ucraina si festeggerà l’indipendenza.
La tempistica con la quale è stato organizzato l’attentato dove ha trovato la morte la giovane giornalista russa, desta non poche perplessità. Ricordiamo infatti che da qui a qualche settimana era stato previsto l’incontro ad Ankara, in Turchia, far Putin e Zelensky. Incontro per la pace fortemente voluto dal presidente turco Erdogan. Incontro che, a questo punto, difficilmente avrà luogo.
Dopo l’evento terroristico di chiara matrice “yankee”, torna il rischio del blocco navale.
Una ritorsione che provocherebbe un esodo di massa di intere popolazioni medio orientali e nord africane spinte da fame e carestie, e il primo approdo sarà come di consueto Lampedusa.