La mandorla dolce è un frutto o seme del Prunus amygdalus della famiglia delle Rosacee pianta di origine discusse indefinita; c’è chi la fa originaria delle regioni della Russia asiatica, della Cina e del Giappone; altri invece la danno come originaria della Persia.
Pare che la diffusione in Italia sia da attribuirsi ai Greci; successivamente la sua coltivazione venne estesa in Spagna, Portogallo, Francia e Germania. Ulteriormente verso la fine del 1500 fu esportata in America nella quale ora la troviamo diffusa per tutto il continente dal Nord al Sud.
In Italia per la sua Maggiore diffusione la troviamo in Sicilia e Sardegna in Calabria in Puglia, in Liguria.
La mandorla è il seme di un apparente frutto a drupa di forma oblunga il quale ha un pericarpo tortuoso verde, ed un endocarpo duro legnoso bucherellato o legnoso, fragile e spugnoso il quale seccato non resiste alla pressione delle mani.
LA MANDORLA E LE SUE VARIETA’
Abbiamo tre varietà di mandorle la dulcis le amare e le fragilis però mi riferirò alle dulcis. Infatti la varietà amara non è commestibile per la presenza di un glucoside chiamato a amigdalina il quale per effetto dell’azione dell’ emulsina enzima proprio del seme a contatto dell’acqua ad una temperatura non superiore ai 60° C. si scompone in glucosio, aldeide benzoica ed acido cianidrico.
La Mandorla dolce ha tutte le caratteristiche di un vero alimento nutriente ed energetico e diciamo pure che può sostituire la carne. Tale attributo lo si deve all’ equilibrata composizione dei suoi costituenti, la cui prevalenza e data dall’elevata presenza dei grassi e delle proteine ( oli, gomme, albumine), però ciò che non è da sottovalutare e anche l’apporto degli elementi minerali, in special modo del calcio, del fosforo, del potassio, del ferro ecc; e del gruppo B delle vitamine.
Fra le varietà di mandorle, benché il nostro mercato non le abbia ancora proposte, si deve annoverare la mandorla del Brasile, la quale è una drupa di grandi alberi della specie Bertholletia. Il seme vero e proprio è di forma triangolare oblunga, di sapore gradevole, molto apprezzato dalle genti di quelle regioni. L’altra mandorla invece è il Pecan, la quale è una drupa del grande albero Carya pecan, che appartiene alla famiglia delle Juglandacee. Questo frutto di forma sferica oblunga è, come la noce, costituito da un mallo lagnoso e duro che, schiudendosi a maturità, libera 4 mandorle oleoginose di buon sapore gradevole al palato.
LA MANDORLA: CARATTERISTICHE BIOFISIOLOGICHE
Per decantare l’influenza sull’organismo del caratteristico valore fisiobiologico della Mandorla dolce, come del resto di tutta la frutta, sarebbe da scrivere un poema; purtroppo ora è impossibile, pertanto mi limiterò col dire che, a livello nutrizionale la mandorla dolce vista come alimento, ha un elevato potere nutrizionale ed energetico. Servita a pranzo con le insalate miste di verdure e ortaggi, sostituisce pienamente la tradizionale bistecca.
Bastano 20 o 30 mandorle dolci per fornire al corpo determinate proteine e le sostanze essenziali (una volta al giorno). E’ riequilibrante del sistema nervoso; remineralizzante ed antisettica dell’intestino e, nel contempo, anche lassativa. Per il lattanti, il latte di mandorle dolci sostituisce il latte della madre. Per uso esterno, diciamo che l’olio di mandorle, quanto la pomata o i cataplasmi, svolgono un’azione benefica sia nelle dermatosi caratterizzate con l’eczema secco che nei casi di eritema e di erisipela; nei pruriti della pelle; nelle scottature e screpolature.
La mandorla dolce, se viene servita a pranzo o a cena congiuntamente all’insalata (però senza alcuna altra proteina), oltre che a svolgere un’attività nutrizionale, svolge anche un azione farmacologica; in effetti, nella mia prescrizione dietoterapica l’ho inclusa come elemento proteico (questo per soddisfare l’esigenza suggestionale del soggetto), ma lo scopo va ben oltre.
Se il soggetto è affetto da astenie fisiche od intellettuali, oppure esaurito da un superlavoro, oppure sia vittima di affezioni o disturbi nervosi; come da infiammazioni delle vie respiratorie; dell’apparato digerente, urinario, genitale o abbia il diabete, almeno per sei mesi, quotidianamente a pranzo o a cena deve somministrarsi le mandorle dolci con l’insalata mista.