Più che ad una campagna elettorale, in questi giorni, sembra di assistere ad una sorta di “tressette a perdere”, famoso gioco di carte napoletane dove paradossalmente vince chi fa meno punti.
Non si era infatti ancora spento il clamore per la zuffa dei due esponenti di FDI, Pietro Diodato e Marco Nonno, che il PD ha risposto calando la carta “Tina Sacco”, cantante neomelodica e agguerrita sostenitrice del Reddito di Cittadinanza, balzata ai “disonori” delle cronache fin dal febbraio 2015, allorquando una decina di proiettili calibro 7,65 furono esplosi contro la vetrata della sua veranda nel quartiere di Poggioreale. Insomma, la perfetta icona della Napoli di Saviano in Gomorra. E non ce ne voglia quella striminzita minoranza di cittadini napoletani che, loro malgrado, saranno costretti a vergognarsi ancora a lungo di risiedere all’ombra del Vesuvio.
Probabilmente, non era ancora nata Tina Sacco, la cantante neomelodica, oggi “punta di diamante” del PD napoletano, quando a Palazzo San Giacomo, sulla poltrona di primo cittadino, sedeva il Comandante Achille Lauro. Ultimo sindaco ricollocabile a ad una sorta di destra, anche se monarchica. Poi, per decenni, la maggioranza dei napoletani, costantemente, ha sempre scelto di essere amministrata dalle sinistre.
Da Maurizio Valenzi (1975) a Luigi De Magistris (2021) il P.C.I. oggi Partito Democratico, ha sempre deciso le sorti di Napoli. Nessuno mai si è preoccupato però, di rendere edotta la candidata neomelodica del PD Tina Sacco.
Spopola infatti sui social, in queste ore, un video pubblicato da “fanpage.it” (durata ben 40 minuti), dove la Sacco dà “il meglio di sé”. Un monologo incentrato quasi interamente ad offendere e a minacciare la leader di FDI Giorgia Meloni. Un attacco che ha travalicato palesemente la critica politica sfociando a tratti nelle più becere offese sessiste (comprensibile considerato il pittoresco personaggio), ma che rasenta la denuncia quando, la Sacco minaccia in modo inequivocabile la leader di FDI.
Il centro sinistra, con l’uscita della Sacco sembrava aver fatto peggio del centro destra che intanto, dopo la zuffa di due suoi esponenti e la bocciatura delle liste, sembrava aver toccato il fondo. Niente di fatto. Ci ha pensato il candidato Catello Maresca a riportare vivacità al gioco del tressette a perdere annunciando candidamente: “Ho votato De Luca alle scorse regionali”.
A – 23 giorni alla fine della campagna elettorale, il risultato fra Maresca e Manfredi è 2 a 1, palla al centro …..