Il I° febbraio 2021 nasce il comitato “IoApro Campania”, a farne parte, operatori commerciali di tutta la Regione. L’esigenza , nasce dall’incomprensibile ed ingiustificato lockdown imposto dal governo, in netta controtendenza con le scelte di Francia e Germani, entrambe rivedute le proprie decisioni, in Francia le scuole hanno riaperto i battenti ed in Germania, la Cancelliera Merkel, ha pubblicamente chiesto scusa i cittadini tedeschi, restituendo la libertà e riportando ad una normalità controllata la vita dei cittadini.
Dopo, le manifestazioni di Napoli, Roma, Salerno, Bar, ristoranti e tutti gli attori della scena del turismo nazionale verso la capitale del Sud : “A Napoli per difendere il nostro lavoro e quello dei Nostri dipendenti “.
Ma , non solo Napoli, queste le tappe del Tour – IoAproTour: Riempiamo le piazze, riapriamo l’Italia
Prima tappa 28 marzo, Milano in Piazza della Scala, Ore 15 .
30 marzo, Napoli, Piazza del Municipio (da riconfermare) ore 15.00
1 aprile, Palermo, e 6 aprile, Roma
Questo quello che rappresenta lo scopo dell’iniziativa itinerante e che sembra essere quasi un motto: “Riempiamo le piazze, riapriamo l’Italia“
Questo è quanto apprendiamo dalla pagina social ‘Io Apro’: Inizia il nostro #IoAproTour con un unico obiettivo: il 7 aprile riaprire tutto e riappropriarci della nostra vita” Le tappe, già decise, saranno:
Poi l’appello dei Fondatori, del Comitato IoApro Campania richiesta degli organizzatori nonché fondatori Orazio Iodice (Napoli), Alfonso Falcone (Salerno), Avv, Antonio Esposito (Portici), Sergio Angrisano, giornalista (Napoli): all’iniziativa hanno aderito operatori dei vari settori della somministrazione di tutte e 5 le Province. “Se vogliamo raggiungere il Nostro obiettivo c’è bisogno della partecipazione in piazza di tutti Voi, se possibile anche di un piccolo contributo per sostenere le spese di questo impegnativo tour“. Ad oggi sono 18 tra eventi e manifestazioni, locali e nazionali cui abbiamo partecipato. Quello che alcuni credono sia un problema esclusivo degli operatori della somministrazione; bar, ristoranti, pub, pizzerie, commettono un errore madornale, la Nostra battaglia riguarda tutti. Oltre alla tutela dei posti di lavoro, difendiamo gli operatori delle varie filiere produttive che ci consentono di lavorare; caseario-lattiere, panificatori, enologico, distribuzione. Le Nostre saracinesche abbassate costringono un intero comparto a ridurre ed, in molti casi licenziare lavoratori
Stiamo richiedendo le piazze nelle altre sedi e non è detto che possano inserirsi altre città. Più forza noi abbiamo e più siamo pronti a spingerci. Non siamo ancorati ad alcun partito politico, anzi ci siamo dissociati pubblicamente da quei personaggi politici che ci avevano promesso le riaperture e poi non lo hanno fatto. Noi lottiamo unicamente per riaprire le attività il 7 in tutta Italia. Manifesteremo io apro in tour, per togliere il coprifuoco, per la ripresa delle attività economica, e la libertà di circolazione.
Cerchiamo tuttavia di fare il punto sul perché, a pagare un prezzo così alto siano solo alcune categorie. Bar, ristoranti e palestre “sono tra i principali luoghi di contagio per il Covid-19” – „Uno studio della Stanford University e della Northwestern University, pubblicato sulla rivista Nature, afferma però il contrario, e inserisce queste strutture, insieme alle palestre, tra quelli più a rischio per il coronavirus. I ricercatori hanno analizzato tutta una serie di informazioni demografiche, epidemiologiche e reddituali di diversi quartieri statunitensi di città come Chicago, New York e San Francisco per ricavare statistiche relative alle possibilità di contagio, rilevando anche disparità nel rischio di infezione in base allo stato socioeconomico degli utenti. “La riapertura di luoghi come ristoranti, centri fitness, caffè e hotel comporta un rischio più elevato di trasmissione di SARS-CoV-2. La riduzione dell’occupazione in questi luoghi potrebbe contribuire a un calo significativo delle infezioni previste”, ha affermato Jure Leskovec della Stanford University.“ Può il destino di migliaia di lavoratori ed imprenditori commerciali, essere determinato da un semplice studio ? Noi diciamo assolutamente No! Tutte le attività imputate , hanno da tempo provveduto ad adeguare i propri locali, con costi altissimi; divisioni, limitazione di spazi, entrata ed uscita diversificate, igienizzazione, distanza e tantissime altre azioni, guanti, mascherine etc. Non è più possibile continuare a subire le paranoiche decisioni di chi dovrebbe tutelare sì, la salute pubblica, inclusa quella degli operatori e dei lavoratori, ma soprattutto garantire la continuità del lavoro. Da qui, la scelta di scendere in piazza, di essere in tanti, di coinvolgere tutti. Vi ricordiamo inoltre che per partecipare alle manifestazioni ci si può sempre spostare anche in zona rossa. Scrivendo sul modulo di autocertificazione “partecipazione a manifestazione” nessuno vi multerà e sarete liberi di spostarvi tra le Regioni. E’ importante che condividiate le informazioni, affinché tutti sappiano che non esistono divieti. Stiamo fallendo, facciamo gruppo, sosteneteci. Uniti si può, insieme possiamo farcela.