Nelle ultime ore sono molti quei cittadini campani che, obbligati a restare in casa, e spesso nauseati dal continuo “Sputtanapoli” che oramai spazia indifferentemente dai canali Rai a Mediaset fino alla 7, preferiscono guardare le innumerevoli parodie su quello che sembra essere diventato il “personaggio dell’anno”, il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Anche se, bisogna riconoscerlo, restano più esilaranti sicuramente i suoi interventi video. Tanto divertenti da causare nei cittadini reclusi in casa, una sorta di “Sindrome di Stoccolma”. Top della popolarità e del consenso raggiunto ieri all’annuncio della pioggia di danaro che starebbe per inondare le case dei cittadini campani. Pia illusione.
Intanto, l’opposizione in consiglio regionale sembra essersi sciolta come neve al primo sole primaverile. Scomparsa la avvenente Carfagna, così come pure il Cesaro (figlio), resta solo FDI con Andrea Santoro e Pietro Diodato a mantenere alta l’attenzione sui magheggi dell’ineffabile governatore e a caldeggiare l’interrogazione parlamentare di Iannone che riportiamo fedelmente.
IANNONE – AL MINISTRO DELLA SALUTE E AL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Interrogazione a risposta scritta
Premesso che:
in data 6 Aprile 2020 il quotidiano La Repubblica dava notizia di una indagine sui tamponi in Campania che sarà seguita nel filone più ampio che verte anche su assistenza e gestione sanitaria ai tempi del Covid voluta dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo;
Il Procuratore non a caso, non ha previsto alcuna pausa o sospensione per la sezione dei reati della pubblica amministrazione, esattamente come avviene per la Direzione distrettuale antimafia; al centro degli interrogativi, anche il legame tra l’Istituto Zooprofilattico di Portici autorizzato a svolgere i tamponi da poche settimane e il centro privato di Casalnuovo, la “Ames” che senza autorizzazione, né bandi, né “validazioni” scientifiche da parte del ministero o dei centri di riferimento, si è scoperto essere l’artefice del boom dei test: dai 58 dei primi giorni, attribuiti al polo di Portici, all’exploit dei 700 di pochi giorni fa; un rapporto consolidato da collaborazioni già risalenti nel tempo (con vari enti) e da un contratto in Regione Campania da circa 750mila euro; sui tamponi, la Ames si è messa a disposizione in maniera gratuita, ci ha fornito i locali e consentito di svolgere le analisi sui campioni dei sospetti Covid”, ha spiegato a Repubblica il direttore dello Zooprofilattico, Antonio Limone. Lo corregge, a sua insaputa, nelle stesse ore il dottor Fico: ” Gli abbiamo messo a disposizione la tecnologia, i tecnici, si sono trasferiti da noi ” , integra l’ l’imprenditore che fa da anfitrione al pubblico senza che al Cotugno, unico in grado di certificare le procedure, fossero informati; i Limone e Fico concordavano su un punto. “È stato fatto tutto senza scopo di lucro. Tutto per aumentare il numero dei tamponi”, affermavano; sul tema tamponi la Campania è un tema dolente, con troppi pazienti che attendono 10 giorni un risultato o muoiono in casa senza riuscire a ottenere un test; quando scoppia la storia, però, si aggiunge un ulteriore aspetto: solo il 25 marzo, in piena emergenza, viene siglato il nuovo contratto tra l’Istituto Zooprofilattico e la Ames. Importo: 748mila e 317 euro. Servizio: analisi chimica clinica, per il Piano di monitoraggio sulla terra dei roghi, test su 10mila campioni (sangue, urine, dna) di popolazione. La gara era di dicembre. Poi, la chiusura e la firma avvengono nelle stesse ore in cui – stando alle testimonianze degli stessi protagonisti -Ames si “offriva” di salvare Istituto e Regione dalla debacle del numero di tamponi e la Soresa lanciava la manifestazione di interesse alla ricerca di determinati mega laboratori, con requisiti perfetti ( 500 tamponi al giorno) per Ames e per colossi come la Synlab, che infatti partecipano alla ” gara”. Ma come faceva la Regione ad autorizzare questo? Risponde un altro manager di Ames, Nello De Rosa: “Guardi che la Regione sapeva tutto”, riporta testualmente l’articolo;
A Palazzo Santa Lucia, ora, negano chiarimenti e parlano solo di “requisizione: semplice requisizione di locali “; Repubblica chiede però dettagli ancora ad Ames. E il dottor De Rosa demolisce, senza saperlo, la versione di Palazzo Santa Lucia: ” Noi abbiamo messo a disposizione locali, macchinari, strumentazione e sì, certo, anche nostra forza lavoro, abbiamo bravi tecnici. Poi l’Istituto firma i referti”. Intanto, quali che siano genesi e rapporti incrociati, da ieri la famosa “indagine di mercato” subisce una durissima frenata. Nel pomeriggio della Domenica delle Palme, al Centro direzionale, lunga riunione dell’Unità di crisi regionale con vertici di ospedali, Asl, e virologi delle strutture pubbliche. Decisione: meglio congelare tutto.
Chiede:
se il Governo è a conoscenza di questi gravi fatti e se ritenga di attivare, a prescindere dalle prerogative dell’ Autorità Giudiziaria, i suoi poteri ispettivi per accertare le gravi anomalie emerse nella vicenda in seguito all’inchiesta del quotidiano La Repubblica.
Se il Ministro della Salute ritenga che i cittadini campani stiano ricevendo estremo pregiudizio per la salute con pazienti Covid19 defunti per effetto del fatto che fino alla data del 6 Aprile 2020 la regione Campania risulta essere ultima per numero di tamponi eseguiti in proporzione alla popolazione e che in molti casi il tampone sia stato eseguito con gravissimo ritardo rispetto al manifestarsi dei sintomi del virus.