Nell’immediato dopoguerra, a Frattamaggiore come in tutte le realtà paesane, la gente riscoprì gran parte di umanità e di buon senso evidentemente prima smarrito. Nascevano spontaneamente così, le famiglie allargate. No. Non quelle che il “progressismo” ci ha fatto conoscere ultimamente. Bigamia, pedofilia, omosessualità, nulla di tutto ciò. Come famiglie allargate si intendeva la vita in comune del palazzo, dove la vicina di casa diventava parte integrante della famiglia e i rapporti sociali si fondevano con l’amalgama della solidarietà e dell’amore verso il prossimo.
Oggi in piena emergenza coronavirus è buona norma restarsene chiusi in casa, ma quel ritrovato senso di solidarietà trova modo di veicolarsi attraverso i social, ed è così che sappiamo tutto di tutti in tempo reale potendo esprimere pensieri, opinioni, affetto, apprensione, preoccupazione, insomma, quello che accadeva nel “palazzo” circa 70 anni fa, sta riaccadendo oggi, anche se in maniera virtuale. Oggi come allora, quelli che più colpiscono sono la riscoperta della solidarietà. Piccoli gesti che rimarranno nella storia. Di questi gesti ne abbiamo raccolti qualcuno. Piccole grandi azioni che non possono che valorizzare la comunità laddove avvengono.
Commercianti, artigiani e piccoli imprenditori in prima linea, ma non mancano liberi professionisti che, anche se non particolarmente facoltosi, donano quel che hanno.

Arcangelo Aversano, imprenditore frattese è stato uno dei primi ad organizzare una raccolta fondi per l’Ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, al quale, ha voluto far dono di 250 introvabili mascherine;

Franco Ziniello, conosciutissimo commerciante frattese ha lanciato per primo “la spesa sospesa” riprendendo una delle più antiche usanze partenopee, quella magistralmente raccontata in un libro dal compianto Luciano De Crescenzo. Cos’era “il caffè sospeso”? Il caffè sospeso altro non era che un caffè già pagato da un avventore del bar per chi non aveva la possibilità economica di pagarlo. La “spesa sospesa” del market Decò (non poteva certamente essere una iniziativa della Lidl tedesca o dell’Auchan francese), consiste in una raccolta di generi alimentari offerta da chi va a fare spesa in quel posto, lasciando in un carrello anche un solo pacco di farina per chi non ha la possibilità in questo momento di poterselo permettere. Lodevole l’iniziativa di un commercialista frattese Geppy D’Orso punta di diamante della Podistica Frattese, che con un sintetico quanto toccante post su facebook, invita chi ne avesse bisogno a contattarlo in privato. Ma sono decine e decine di casi come quelli sopra citati. Episodi che fanno riflettere sul fatto che in fondo, non tutto è perduto.