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o zenzero è considerato una superspezia, proprio come la curcuma, per le sue numerose proprietà che la rendono immancabile in ogni casa: ha un’azione disinfiammante
Antinfiammatoria, è una spezia digestiva, depurativa, antireumatica, anticellulite, fa dimagrire, contrasta la formazione di gas intestinali e di gonfiori addominali, disinfiammante, tanto da prevenire l’ulcera gastrica, riduce la pressione sanguigna migliorando il flusso sanguigno, combatte l’eccesso di muco ed è persino consigliato contro la nausea e il vomero.
Insomma, la vera domanda è: qual è l’azione che non fa lo zenzero?
Tuttavia ci sono alcune controindicazioni che dobbiamo considerare prima di assumerlo, in modo da tenerle in considerazione e usarlo in quantità giuste.
Quando è meglio non usare lo zenzero?
- Se si soffre di colon irritabile. Lo zenzero infatti favorisce i movimenti intestinali, dunque è molto utile in caso di stitichezza, ma ha effetti controproducenti se si ha il colon irritato, potendo portare a diarrea e flatulenza.
- Se si soffre di gastrite: lo zenzero soprattutto in elevate quantità può favorire la comparsa di ulcere.
- Se si soffre di calcoli biliari. Infatti lo zenzero stimola il rilascio di bile soprattutto dalla cistifellea.
- Se si assumono farmaci concomitanti: lo zenzero infatti può esaltare gli effetti di alcuni farmaci come anticoagulanti, antifiammatori ecc…
- Potrebbe portare a gonfiore addominale e aerofagia
- Se si soffre di particolari allergie: lo zenzero infatti può portare reazioni allergiche e eruzioni cutanee.
- Se si allatta o si aspetta un bambino: sebbene il dibattito tra i medici sia ancora acceso, si consiglia l’utilizzo di un basso dosaggio di zenzero durante l’allattamento, per evitare un sapore troppo forte del latte.
- Se i soggetti soffrono di ipertensione e problemi cardiaci: influenza la pressione del sangue e la capacità di coagulazione.