È
stato confermato il rinvio della Brexit al 31 Gennaio 2020, dopo che l’UE ha accettato la richiesta di proroga da parte del Regno Unito.
Ricordiamo che il primo ministro Boris Johnson aveva precedentemente dichiarato che il Regno Unito avrebbe lasciato l’Unione europea entro il 31 Ottobre.
Dopo la proroga, ha stretto un accordo con l’Unione europea, ma la sua implementazione non progredirà fino alle elezioni fissate per il 12 Dicembre.
La Brexit dipenderà dall’esito delle suddette elezioni, vediamole insieme:
1. Implementare l’accordo
Uno dei possibili risultati alle elezioni riguarda l’accordo sulla Brexit negoziato dal Primo ministro Johnson con l’UE.
Una nuova versione del “Withdrawal Agreement Bill” verrà infatti presentata al Parlamento e l’obiettivo sarebbe quello di riformulare l’accordo entro il 31 Gennaio.
Un nuovo referendum
Ci sarebbe anche l’alternativa riguardante un nuovo referendum che farebbe slittare ulteriormente la Brexit.
Il referendum avrebbe la stessa importanza legale che ebbe il precedente, quello del 2016, con una funzione consultiva dalla quale il governo dovrebbe prendere successivamente posizione oppure un referendum con valore vincolante che potrebbe avere come esito più alternative/risultati (ad esempio uscire senza accordi, cancellarlo etc…)
Uscire senza implementare l’accordo
Nel caso in cui l’accordo sopra citato non dovesse passare in Parlamento, teoricamente ci sarà la Brexit senza accordo alla fine di Gennaio 2020, intralciando però le varie attività di esportazione/importazione e di trattamento dei turisti e della popolazione (vedi articolo Passaporto e visto per Londra: quali sono i cambiamenti che la Brexit porterà con sé?)
Cancellare la Brexit
Ci sarebbe anche la possibilità legale di vedere la Brexit cancellata insieme alla revocazione dell’articolo 50, ma ovviamente questa linea non è quella condivisa dal governo attuale, quindi questa possibilità diventerebbe più concreta dopo un cambio di governo a favore dei Democratici Liberali.